Prime riflessioni sul ruolo dell’avvocato per la persona, le relazioni familiari e i minorenni nella tutela degli anziani per il periodo di vigenza delle misure di contrasto al COVID-19 *

Di Rita Ielasi, Carolina Ferro, Veronica Frigi, Davide Piazzoni, Maria Giovanna Ruo, Ersilia Trotta, Nicoletta Verardo (con l’apporto di Celeste Attenni e Sabrina Saba) -
Il particolare drammatico momento emergenziale che la società civile sta vivendo nel nostro Paese, richiede da parte dell’avvocatura la piena assunzione della sua responsabilità sociale[1] per la promozione dei diritti dei soggetti vulnerabili, particolarmente fragili in questo periodo. Tra i temi trattati dagli avvocati, soprattutto se amministratori di sostegno (d’ora in poi “ads”), si pone quello degli anziani e della loro plurifragilità. La persona anziana, infatti, inquadrabile in una fascia di età oscillante dai sessant’anni in poi[2], racchiude in sé categorie e specificità diverse implicanti ulteriori fragilità, ingravescenti con l’avanzare dell’età anagrafica, . . .